La parola d’ordine per una PA innovativa? Competenze. Competenze che mancano, che non bastano o che non sono all’altezza di guidare la trasformazione digitale che interessa la nostra macchina burocratica. Ecco perché quest’anno Forum PA (a Roma dal 22 al 24 aprile), rilancia sulla formazione arricchendo il programma delle Academy: decine di ore di formazione gratuita con i partner di FPA, sessioni da 50 minuti ciascuna in uno spazio ad hoc all’interno della manifestazione.
“La carenza di competenze adeguate ha radici antiche: le assunzioni, fatte quando ancora si poteva assumere, erano comprensibilmente mirate alle necessità di una PA radicalmente diversa da quella che serve ora – spiega in un’editoriale sul sito di FPA, il presidente Carlo Mochi Sismondi – Una PA che si occupava soprattutto di adempimenti, di autorizzazioni, di procedimenti amministrativi standard, di fornire servizi uguali per tutti con il massimo di qualità e velocità possibile, ma secondo un processo di tipo “fordista”, dove la produttività poteva essere calcolata in qualcosa di simile ad unità di prodotto per tempo”.
“La PA che ci serve ora è qualcosa di radicalmente diversa – sottolinea Mochi Sismondi – è quella che è aperta a partecipazione, trasparenza e collaborazione, che ha imparato a “governare con la rete”, è quella che sa che l’energia di una comunità è fuori dal palazzo, che considera la complessità e la diversità come una ricchezza, che gioca un ruolo di regista e non di attore in prima persona, che è continuamente integrata e connessa, che si riconosce come una grande knowledge farm in cui la materia prima non sono più i procedimenti o le norme, ma i dati e la conoscenza”. In questo senso “l’innovazione senza empowerment delle persone è inutile tecnocrazia”.
Tra i momenti di formazione spiccano quelli dedicati alla nuova comunicazione per avvicinare la PA al cittadino, sfruttando le potenzialità dei social network. E ancora un focus sulla Citizen Interaction 4.0 ovvero come rendere i servizi della Pubblica Amministrazione semplici e fruibili.
Negli ultimi tempi stiamo assistendo ad una evoluzione piuttosto profonda degli Open Data. Da una parte assistiamo al lento e progressivo abbandono di tanti piccoli portali che, una volta attivati, non hanno avuto poi la forza di poter evolvere e consolidarsi; dall’altra ci sono invece enti pubblici che hanno fatto investimenti sull’intero ciclo di vita del dato. In questo scenario si inserisce il corso dedicato alla governance dei dati. Riflettori anche sugli aspetti legali della PA digitale e sugli effetti del nuovo Codice degli Appalti.
Fonte: CorCom