PMI e Industria 4.0, il 20% delle industrie manifatturiere sono impreparate

11 Maggio 2018 | news

Da una ricerca realizzata da GRS Ricerca e Strategia, emerge che il 20% delle industrie manifatturiere sono impreparate rispetto al Piano industria 4.0. Un gap che può essere colmato grazie al prolungamento del piano Calenda.

In occasione del Forum sulla trasformazione digitale, promosso da Fabbrica per l’eccellenza, la learning community di Compagnia delle Opere, Grs Ricerca e Strategia ha presentato i risultati della sua ricerca sull’industria manifatturiera meccanica: Quasi la metà (il 41,8%) delle piccole e medie imprese della meccanica è soddisfatta per il prolungamento del piano nazionale 4.0 al 2020, sebbene quasi una azienda su tre (31%) lo giudichi una buona base di partenza ma ancora insufficiente e c’è chi ancora non lo conosce (18,4%). Inoltre il (18,6%) delle imprese non si sente preparato per la rivoluzione industriale.

Iper e super ammortamento sono le misure che riscuotono maggiore successo, mentre, gli investimenti sono destinati soprattutto alla sicurezza informatica. Un quarto (25,3%) delle Pmi italiane del settore, sulle 253 intervistate tra gennaio e febbraio 2018, considera “discreti” gli effetti del Piano, il 24% ne dà una valutazione positiva e il 17,7% ritiene che la situazione sia migliorata sul fronte della trasformazione digitale. Per il 15,2% degli intervistati, invece, si tratta di un piano “confuso e non rispondente alle esigenze delle Pmi”.

Tra le singole iniziative del Governo emerge che il Super/iperammortamento è giudicato positivamente dal 71,5% del campione analizzato, il credito d’imposta incontra il favore del 67,8% delle imprese, il miglioramento delle infrastrutture digitali abilitanti piace al 63% delle Pmi. Agli imprenditori è stato anche chiesto un giudizio sullo stato attuale della propria azienda in rapporto al processo di Industria 4.0. Il 36,9% degli intervistati dichiara di essere in linea con le competenze richieste, il 17,2% di anticipare le mosse dei competitor, di peso uguale è la quota di quanti ammettono, invece, di essere indietro rispetto alle azioni dei competitor, il 10,2% non sa come si sta muovendo, il 18,5% non dà alcun tipo di giudizio.

Le aziende risultano essere ancora titubanti in merito alla trasformazione digitale, soprattutto in rapporto tra investimenti e benefici. La ricerca ha evidenziato che i maggiori investimenti sono indirizzati per il 53% su misure di cybersecurity e connettività, mentre internet of things, robotica e big data stentano ancora a decollare.

Fonte: CorCom