Il fatto che i Big Data abbiano cambiato radicalmente il modo di fare business delle imprese non è più ormai una novità, ma un fatto consolidato; sempre più aziende hanno imparato come iniziare a sfruttare l’enorme potenziale offerto dall’analisi dei dati che generano e che sono in grado di raccogliere, siano essi legati alle vendite, alla logistica, al personale, ai clienti o i più in generale ai processi interni, per ottimizzare molteplici aspetti della propria attività e poter così estrarre da essa un ulteriore valore aggiunto, fino ad ora inaccessibile, in grado di fare la differenza sul mercato.
Proprio in questi ultimi anni, però, è in corso la più grande rivoluzione che il mondo dei Big Data abbia mai visto. Al crescere esponenziale delle opportunità per l’applicazione commerciale di processi di analytics, le aziende si trovano ora ad affrontare una sfida ancora più complessa: fare in modo che i dati siano in grado di parlare non la lingua degli esperti e dei tecnici, ma che riescano, attraverso un cambio radicale di linguaggio, a diventare una risorsa finalmente accessibile ad un audience più ampia, sia all’interno che all’esterno dell’impresa e di conseguenza generare un valore tangibile per un numero più grande di persone.
Questo cambio di paradigma, che si pone l’obiettivo di capire come i Big Data possano finalmente dialogare direttamente con manager e dipendenti, ma anche con clienti, fornitori e partner commerciali, è reso possibile da processi innovativi basati su design e data visualization, in grado di mediare fra il linguaggio dei numeri e delle macchine e quello delle persone, creando così interfacce e strumenti altamente visivi, allo stesso tempo efficaci e funzionali, ma anche davvero a misura d’uomo. Per riuscire però a coniugare la padronanza dei mezzi tecnologici richiesta per gestire agilmente grosse quantità di dati e una sensibilità comunicativa per immaginare linguaggi e interfacce accessibili alle persone, è necessario immaginare nuovi metodi e processi basati su una stretta collaborazione fra figure provenienti da mondi diversi.
L’approccio collaborativo tra mondi diversi è alla base dell’operare di Accurat. Infatti, grazie a un team coeso di ricercatori, consulenti, designer e data scientists, Accurat progetta e realizza, curandone in modo artigianale ogni singola componente, strumenti e prodotti interattivi avanzati e su misura per clienti operanti nei più disparati settori; servizi finanziari, tecnologia, comparto manifatturiero, farmaceutica, telecomunicazioni, grande distribuzione, editoria, servizi di consulenza.
Le applicazioni di questo nuovo approccio sono molteplici: da progetti di comunicazione supportati da dati (esperienze interattive che consentono di avvicinare l’utente finale all’azienda attraverso i dati che questa produce) a strumenti di decision making interni all’azienda (monitoraggio delle performance commerciali, delle linee di produzione, del piano industriale, della migliore organizzazione delle risorse umane e via dicendo), da attività di reportistica interattiva in real time e non (strumenti che consentono di analizzare dati raccolti da sensori, interfacce di accompagnamento a prodotti tecnologici) a veri e propri nuovi prodotti digitali che l’azienda intende immettere sul mercato per rendere possibile una monetizzazione diretta dei dati stessi.