Industria 4.0: ecco le professioni vincenti

22 Maggio 2018 | news

Automazionedigitalizzazione e Internet of things sono i pilastri del nuovo modello produttivo. 
Ma quali sono le figure e le competenze più ricercate dalle “smart factory”? Grazie a tecnologia e competenze potrà cambiare profondamente il modo di lavorare. 
Già oggi assistiamo a fenomeni come lo smartworking e modelli flessibili e dinamici di organizzazione del lavoro che, nel futuro, troveranno ancora più spazio e diffusione, grazie a dei profondi mutamenti nei modelli di business delle imprese (pensiamo solo a Industria 4.0 o alla gig economy e all’It). L’erogazione di servizi avanzati abilitata dalla smart manufacturing necessita, insomma, di skill ad hoc a supporto dello sviluppo del business. Data scientist, service architect ed esperti di comunicazione digitale le figure più richieste.

Soluzioni e servizi del “Piano 4.0”

Con la digital transformation che coinvolge sempre più PA e tessuto industriale italiano, “serve investire nella formazione per colmare il gap tra domanda e offerta di competenze digitali per il futuro occupazionale e per lo sviluppo del nostro Paese”. Questo il messaggio lanciato, per esempio, dai relatori all’Open day del Sud Italia organizzato dall’associazione Italian Digital Revolution: “200 mila posti di lavoro nel digitale entro il 2020: skill, competenze, opportunità”.
Nell’occasione era stato specificato che “il Piano Industria 4.0 è un altro passo avanti importante compiuto dal nostro paese e non dimentichiamo che abbraccia ogni settore produttivo, anche l’agricoltura 4.0, nonché le start-up e i giovani: è quanto mai importante puntare sulla formazione che è essenziale quanto gli investimenti.
Pensiamo al paradosso del Sud Italia, dove la banda larga è molto diffusa ma ancora poco usata”.

Con il termine Industria 4.0 ci si riferisce principalmente all’introduzione di soluzioni e avanzamenti tecnologici volti ad ottenere un complessivo miglioramento del risultato sotto molteplici aspetti (velocità, flessibilità, sicurezza, competitività del prodotto ecc…).
In questo scenario sono richieste nuove competenze ai candidati e ai lavoratori e, di conseguenza, acquisiscono maggiore importanza i professionisti della gestione e dell’analisi dei big data (grandi quantità di dati) e del settore del cloud computing (servizi localizzati online) e non solo.
Ma quali le figure professionali maggiormente trainate dall’industria 4.0? Secondo il Sole 24 ore, i profili più rappresentativi emersi negli ultimi cinque anni sono: regulatory affairsbusiness analystHse specialistdesigner engineerconnectivity cyber security specialistbusiness intelligent analyst, data scientist e data specialist.

Le competenze chiave per la trasformazione digitale dei servizi

Oltre alla capacità di gestire, analizzare, elaborare, interpretare i dati – competenze che tipicamente caratterizzano la figura del data scientist – è emerso che per meglio supportare la trasformazione digitale verso i servizi le aziende necessitino di figure con la capacità di creare e ideare contenuti e soluzioni digitali (anche partecipando a progetti di sviluppo applicativo e di software), di figure con il giusto appetito per l’innovazione, in grado di catalizzare l’attenzione verso le nuove tecnologie, di valutare rischi e opportunità, di supportare i progetti di introduzione.
Infine, le soft skills: la capacità di comunicare, spesso in inglese dato il contesto sempre più internazionale e globale, l’attitudine al lavoro in team, la leadership e l’orientamento ai risultati.
A tal proposito il World Economic Forum ha stilato la top 10 delle “soft skill” più richieste entro il 2020: flessibilità cognitiva; negoziazione; service orientation; capacità di giudizio e di prendere decisioni; intelligenza emotiva; capacità di coordinarsi con gli altri; gestione delle persone; creatività; pensiero critico; complex problem solving.

Non basta quindi una laurea, un corso specialistico o un MBA a garantire un posto di lavoro, ma è necessario che le competenze trasversali, le caratteristiche personali dell’individuo che definiscono ciò che si è, siano in linea con l’offerta lavorativa.
E il futuro? Provando a tracciare una linea sulle tendenze future, l’immagine seguente indica le principali professioni che si stanno facendo strada: Per l’area dei sistemi informativi si ricercano connectivity and cyber security expert; data scientist; social media specialist; business intelligence analyst; data analist. Designer engineer e Hse specialist (sicurezza del lavoro e dell’ambiente) sono, da ultimo, le figure professionali ricercate rispettivamente nell’area progettazione, produzione automatica e logistica e in quella del project management.

Progettazione, produzione automatica e logistica

Più folta la pattuglia del secondo gruppo, in cui rientrano: conduttori di macchinari per la fabbricazione di articoli in gomma; disegnatori tecnici; ingegneri meccanici; operatori di catene di montaggio automatizzate; assemblatori e cablatori di apparecchiature elettroniche; tecnici elettronici; operatori di catene di montaggio automatizzate; ingegneri elettrotecnici e dell’automazione industriale; tecnici meccanici; operatori di macchinari e di impianti per la chimica di base e la chimica fine; conduttori di macchine per la trafila di metalli; assemblatori e cablatori di apparecchiature elettriche; tecnici della produzione alimentare; operatori di macchinari per la produzione di farmaci; conduttori di macchine per l’estrusione e la profilatura di metalli; ingegneri elettronici; tecnici della produzione manifatturiera; conduttori di macchine utensili automatiche e semiautomatiche.

Per farsi largo servono naturalmente skill tecniche su sicurezza informatica, architetture e integrazione di sistema, software open source, analisi malware.
Per quanto riguarda i sistemi informativi ecco che all’orizzonte si fanno ancora più strada tecnici programmatori e per le telecomunicazioni, ingegneri in telecomunicazioni, analisti e progettisti software e tecnici esperti in applicazioni sono, invece, le figure ricercate per l’area dei sistemi informativi.
Anche in questo caso sono necessarie competenze tecniche di programmazione, data management e conoscenza di software e sistemi di cloud computing.

Profili in crescita

Nel borsino dei profili in crescita spicca il data protection officer, il responsabile della protezione dei dati, una figura nuova prevista dal regolamento europeo sulla privacy che diventerà operativa in tutti i Paesi Ue dal 25 maggio 2018, all’interno di aziende private e Pa, per profili che abbinano competenze giuridiche e informatiche.
Opportunità anche per project manager Industria 4.0, al quale sarà affidato il compito di introdurre nuove tecnologie innovative concentrandosi sui processi di manufacturing e supply chain.

Una figura «che deve avere esperienza – dicono dall’agenzia Page Group -, su algoritmi predittivi e analisi dei big data».
A perdere quota saranno invece tutti quei profili generici senza una qualifica definita, a riprova del fatto che è ancora marcato il “mismatch” tra domanda e offerta di lavoro, soprattutto quando le richieste riguardano i giovani.
Le aziende, ad esempio, cercano specialisti in fisica e chimica, informatici, ingegneri al di sotto dei 30 anni ma in molti casi non trovano figure con le competenze adeguate.

Fonte: logisticamente.it