Certificare le competenze per Industria 4.0: l’importanza di scuola e formazione

29 Maggio 2018 | news

La carenza di competenze messa in luce dall’applicazione del Piano investimenti 4.0 ha evidenziato la gravità del gap tra scuola, università e mondo del lavoro. Per colmare il divario occorre affiancare alla formazione culturale la preparazione ad attività professionali. Ecco un programma per nuove opportunità di lavoro 4.0

Il Piano governativo Industria 4.0 con l’obiettivo di sostenere la diffusione dell’innovazione digitale nella fabbrica e nelle imprese italiane ha determinato un nuovo rilevante ciclo di investimenti innovativi nelle imprese manifatturiere italiane, assieme a nuove aspettative. Peraltro, le imprese stanno incontrando crescenti difficoltà nella ricerca delle competenze necessarie sia a livello dei diplomati che dei laureati in quanto la scuola e anche l’università non risultano in grado di formare le competenze e capacità necessarie per un inserimento efficace e rapido nelle attività lavorative. Con la conseguenza che si ha contemporaneamente una crescente richiesta di personale da parte delle imprese che non trova risposta dalle istituzioni formative assieme alla presenza di un elevato numero di giovani che non trovano lavoro perché non possiedono le competenze necessarie.

L’importanza della formazione

Con riferimento al Piano Industria 4.0 che è stato concentrato sugli sgravi fiscali per gli acquisti di sistemi connessi di produzione, solo successivamente si è pensato ad incentivare la formazione del personale delle imprese verso l’utilizzo dei macchinari oggetto del Piano e solo a inizio maggio di quest’anno si sono approvate le Note attuative per gli incentivi fiscali a copertura parziale dei costi del personale in fase di formazione, tra l’altro non prevedendo di coprire i costi dei corsi di formazione che restano a carico delle imprese.

Il gap tra scuola, università e mondo del lavoro

La carenza di competenze messa in luce dall’applicazione del Piano di investimenti 4.0 ha evidenziato la gravità della situazione italiana in materia di distanza tra la scuola e anche l’università rispetto alle esigenze del mondo del lavoro. Questo grave gap lo si è visto chiaramente nell’avvio del processo di alternanza scuola-lavoro in cui la maggior parte delle istituzioni scolastiche ha dimostrato di non essere in grado di gestire l’obbligo imposto dal Miur di dedicare un numero elevato di ore a stage presso imprese o enti vari, così come le imprese, soprattutto le PMI, avendo avuto da sempre contatti sporadici con le scuole o le università non sono state in grado di accogliere gli studenti presso le loro aziende. Negli ultimi mesi si sono compiuti sforzi da entrambe le parti per creare ponti tra la scuola e il mondo del lavoro, ma ancora con risultati modesti. L’introduzione degli Istituti Tecnici superiori (ITS), sul modello di analoghe istituzioni tedesche va finalmente nella direzione giusta, ma nel confronto numerico con la Germania l’Italia appare ancora come una cenerentola.

Scuola, formazione culturale e preparazione al lavoro

L’avvicinamento dei percorsi formativi alle esigenze professionali del lavoro non significa cambiare la missione centrale tradizionale della scuola nella formazione culturale e civile dei giovani, ma affiancare ad essa anche la preparazione ad attività professionali, soprattutto oggi in cui le tecnologie digitali e l’intelligenza artificiale consentono di aprire strade nuove alla creatività ed al lavoro di ciascuno.

Promuovere il concetto di competenze nella scuola

Occorre quindi promuovere nella scuola e nel mondo del lavoro il concetto di competenze che devono avviarsi nel contesto scolastico e poi crescere e arricchirsi durante tutta la vita attraverso un apprendimento continuo (lifelong learning) consentendo di seguire e partecipare ai cicli di continuo cambiamento tecnologico, economico e sociale che caratterizzano sempre più l’evoluzione delle attività lavorative e le condizioni di vita di ciascuno.

Va in particolare sottolineata l’importanza che negli istituti tecnici e nei licei si sviluppino orientamenti verso l’ottenimento di competenze certificate che consentano una effettiva employability dei giovani aprendo le porte al Lavoro 4.0 in grado di affrontare la grande sfida della diffusione delle tecnologie digitali, la cosiddetta rivoluzione 4.0, in tutte le attività.

Il programma 4.0 per nuove opportunità di lavoro

Verso tale obiettivo, Aica ha predisposto il Programma 4.0 per nuove opportunità per il Lavoro 4.0, partendo da un catalogo basato sulle nuove certificazioni di IT Administrator e di Project management per passare alle certificazioni rivolte in modo specifico all’Industria 4.0 attraverso certificazioni Cad 2D, CAD 3D, Stampa 3 D, GIS, a cui si aggiungerà una certificazione per l’Internet of Things (IoT) e Big Data.

Docenti e alternanza scuola-lavoro

Il Programma 4.0 di AICA intende consentire ai dirigenti scolastici ed ai docenti della scuola italiana di affrontare concretamente e positivamente anche il tema dell’alternanza scuola lavoro con la formazione e successiva certificazione 4.0 in preparazione e come elemento incentivante l’interesse delle imprese ad accettare stage di studenti integrandoli nelle attività operative.

Formazione e competenze innovative, il modello Germania

In questa direzione, il Programma 4.0 di AICA intende favorire nell’ambito scolastico le condizioni di formazione ed apprendimento di competenze innovative, di progettualità, di spirito di iniziativa e future possibilità lavorative anche con modalità laboratoriali, partecipative ed inclusive, cercando di diffondere il modello duale scuola lavoro praticato da anni in Germania con successo e piena occupazione dei giovani e favorendo una piena collaborazione con i dirigenti scolastici ed i docenti anche attraverso webinar e diretti contatti delle scuole con il mondo del lavoro.

Didamatica

Il Programma 4.0 di AICA è stato presentato a fine aprile a Didamatica che si è svolta a Cesena con la partecipazione di numerosi insegnanti e dirigenti scolastici, oltre a imprenditori come Loccioni di Jesi che da anni partecipa con risultati molto positivi all’alternanza scuola-lavoro accogliendo ogni anno stage di alcune centinaia di studenti di istituti tecnici e licei delle Marche. A Didamatica vi è stato anche il contributo di Antonello Busetto di Anitec-Assinform che ha riferito sui lavori dell’Osservatorio delle competenze digitali a cui partecipa AICA.

Favorire l’incontro tra scuole e PMI

Le certificazioni 4.0 di AICA intendono creare un ponte di dialogo e collaborazione tra le scuole e le PMI manifatturiere, rappresentando elemento di condivisione per facilitare da un lato l’inserimento di giovani nelle strutture produttive e dall’altro la possibilità di valutazione (assessment) delle effettive competenze certificate dei dipendenti e l’avviamento di corsi di formazione e re-skilling verso le nuove esigenze tecnologiche ed organizzative In particolare la certificazione IT Administrator Fundamentals può interessare le piccole imprese per esigenze di gestione amministrativa, monitoraggio e supervisione di impianti connessi o che intendano rivisitare i propri sistemi informativi alla luce dei paradigmi dell’industria 4.0. Il pacchetto Cad 3D più Digital Fabrication Stampa 3D diviene fondamentale per affrontare sin dall’inizio lo sviluppo di sistemi di Additive Manufacturing.

Fonte: Agenda Digitale